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A cosa serve l'anodizzazione dell'alluminio?

anodizzazione dell'alluminio

L'anodizzazione, detta anche ossidazione anodica, è un processo molto diffuso che consiste nell'ossidazione dell'alluminio nella sua parte superficiale, così da renderla più robusta e resistente alla corrosione e al logoramento dovuto agli agenti esterni. Si definisce anodizzazione – oppure ossidazione anodica – perché l'alluminio si trasforma, durante la lavorazione, in ossido di alluminio, a seguito di immersione in una soluzione acida al cui interno è fatta passare una corrente continua. All'interno di questa vasca, gli oggetti immersi funzionano da anodo (da cui ossidazione anodica o anodizzazione, appunto) e cioè da polo positivo. Quando la corrente passa all'interno della vasca, l'ossigeno atomico che si sviluppa si combina con gli altri atomi di alluminio e forma, così, un ossido a crescita controllata.

L'anodizzazione, dunque, ha diversi scopi principali: aiuta ad aumentare la resistenza alla corrosione, rende la superficie più durevole e resistente, migliora la resistenza a usura e abrasione, migliora sensibilmente l'aspetto estetico del materiale.

Anodizzazione naturale e colorata

Esistono due tipologie di anodizzazione: naturale e colorata. L'anodizzazione naturale tende a mantenere il colore originario dell'alluminio, che si altera leggermente solo a seconda del tipo di bagno effettuato. La seconda, invece, consiste nell'immersione del materiale in bagni colorati che contribuiscono ad aggraziare l'aspetto esteriore del materiale stesso. In questo caso, i coloranti possono essere sia di natura naturale che artificiale.

Il processo di ossidazione anodica è molto importante, perché contribuisce a migliorare l'aspetto di un materiale, da un lato, e favorisce la sua resistenza nel tempo dall'altro. Prima che un metallo sia messo in vendita, quindi, deve necessariamente subire questo processo, così che possa durare il più a lungo possibile nel tempo.

 

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