
Abbiamo già avuto modo di parlare dell'ossidazione anodica a Milano e del suo processo di lavorazione. In questo approfondimento vediamo nel dettaglio quali sono le tipologie di questo tipo di trattamento. In sintesi, sono tre:
Partiamo dall'ossidazione anodica cromica: le sue caratteristiche principali sono intanto lo spessore tipico dell'ossido (2-6µ), il minimo impatto sulla perdita di resistenza alla fatica del manufatto trattato, la buona resistenza alla corrosione e la poca adattabilità alla colorazione (è accettabile solo il nero, anche se meno intenso rispetto all'anodizzazione solforica) e la scarsa resistenza all'usura e all'abrasione.
I settori in cui questo tipo di ossidazione anodica metalli viene maggiormente utilizzata sono quello aerospaziale, della difesa e della meccanica di precisione. Ottima in applicazion a contatto con esplosivi e propellenti.
Passando invece all'anodizzazione solforica, essa presenta alcune specifiche principali: tra queste lo spessore tipico dell'ossido di 8-25µ, il medio impatto sulla perdita di resistenza alla fatica del manufatto trattato, la buona resistenza alla corrosione e la forte adattabilità alle colorazioni. E' la lavorazione più frequente e applicata nei vari settori industrali e in quelli dove l'aspetto estetico risulta fondamentale (per la sua capacità di assorbire una vasta gamma di pigmenti colorati).
Infine, quando parliamo di ossidazione dell'alluminio, concludiamo con la terza tipologia: l'anodizzazione dura. Tra le sue caratteristiche principali annoveriamo lo spessore tipico dell'ossido da 20 a 80µ, il forte impatto sulla perdita di resistenza alla fatica del manufatto trattato (la resistenza dell'alluminio si riduce della metà), il significativo incremento della durezza superficiale, la buona resistenza alla corrosione e la poca adattabilità alla colorazione (anche in questo caso, l'unico colore possibile è il nero).